Se è vero, citando la lezione di Bruno Zevi , che l’architettura non può prescindere dall’elenco delle funzioni e non può esservi distacco tra architettura e società, è anche vero che è la qualità della sintesi formale a determinarne gli esiti.







In questa sezione, una selezione di schizzi preparatori, appunti grafici, scarabocchi “onirici” fatti nel corso degli anni durante viaggi, vacanze, trasferte o nella preparazione dei progetti e dei concorsi.
Dunque ben vengano “miraggi e utopie” senza preconcetti conformistici e complessi d’inferiorità, nella formazione del progetto, a corroborare l’assioma che non v’è contrapposizione tra” visione” e sincerità costruttiva e funzionale.
L’architettura proviene dal luogo, dalle condizioni ambientali e sociali, dal denaro investito, dalla natura dei materiali impiegati, dallo scopo della costruzione, ma tutto questo determina solo in parte la forma dell’edificio, a ben vedere, affidata nei suoi esiti migliori, ad una sintesi assertiva capace di determinarne l’”unicum”.



































































































































































