Spazi pubblici e restauri

PIAZZA PUBBLICA – viale Avignone, Roma (2000-2004)

La piazza pubblica è il fulcro del quartiere di edilizia economico-popolare Piano di Zona Casale del Castellaccio. E’ caratterizzata dal disegno a tessitura geometrica della pavimentazione in porfido e mattoncini, con 18 getti d’acqua zampillanti da griglie in ghisa disposte a maglia quadrata. La fontana è posta alla medesima quota di superficie calpestabile della piazza: i riquadri del disegno a terra, sono infatti anche il luogo di alloggiamento degli zampilli e delle griglie della fontana.


 

PUNTO VERDE QUALITA’ P.d.Z. Grottaperfetta – Roma (1996- ….)

Il Progetto è risultato vincitore di un concorso bandito nel 1996 dal Comune di Roma per la riqualificazione a parco pubblico attrezzato di aree verdi abbandonate di proprietà pubblica. L’idea guida dell’intervento è la costruzione di un complesso per il tempo libero, con indirizzo ludico- sportivo all’interno di un ampio parco verde. L’architettura del progetto, caratterizzata dalle torri high-tech di collegamento alla piastra contenente le attività sportive, commerciali e i servizi, prevede tuttavia la preminenza dell”architettura del verde”.Dal punto di vista urbanistico il progetto prevede il recupero della vocazione di raccordo dell’area tra il Parco dell’Appia Antica ed il futuro Parco di Tor Marancia, l’attivazione di una” cerniera naturalistica” tra i due versanti edificati del quartieri di edilizia sociale “Roma 70”, “Rinnovamento”, “Il Sogno”.

Per il verde si prevede un filologico salvataggio di tutte le piante preesistenti, la piantumazione di un numero consistente ma controllato di piante autoctone tipiche dell’agro romano sud, il recupero a livello di tracciato della memoria del fosso di Tor Marancia e una restituzione di fruibilità attiva della natura attraverso attività sportive, sociali e culturali. Il sistema delle attrezzature è progettato con criteri volti al contenimento dei consumi e di sostenibilità ecologica.


 

RESTAURO EX SACRARIO Palazzo del Comando – Via Slataper – Roma (1988-1991)

Scoperti per caso i mosaici nella torre del Sacrario, nel bel mezzo di un restauro già pensato ed in atto in un ambiente supposto neutrale, è stata la sensibilità del committente a far ripercorrere una progettazione diversa da quella che era stata pensata, e ritrovare paternità di cui sembrava perduta ogni traccia. Così le tendenze più recenti del restauro hanno, nei confronti del manufatto, un atteggiamento distaccato e scientifico, il più vicino alla restituzione dell’opera al momento del progetto, ripristinando tecniche e materiali da questo previste. Perciò sembra ancora più meritevole la restituzione dei mosaici del Sacrario di via Slataper, nel momento del tutto inatteso del suo ritrovamento, come pure, in assenza di notizie storiche, è forse il caso di sottolineare il riuscito tentativo degli architetti di realizzare un’opera moderna, la loro, senza perciò distruggere o manomettere il contesto in cui all’improvviso si sono trovati a lavorare, ma immettendovi funzioni nuove e rivitalizzandolo.

Antonella Greco, curatrice del libro "Il Palazzo del Comando".

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